Quali sono i passi da seguire per realizzare un impianto di videosorveglianza perfettamente in regola? Sebbene al giorno d’oggi, dopo l’entrata in vigore del GDPR, ci si concentri in modo particolare sugli aspetti legati alla privacy, rimane centrale la questione tecnica per cui il sistema TVCC deve seguire determinate normative. Vale la pena ricordare che la CEI 50132-7 non è più in vigore dal 2014 ed è stata sostituita dalle “Guide Applicazione” della CEI EN 62676-4. È questa norma che fornisce i criteri legati alla vita dell’impianto: dall’installazione fino alla mezza in servizio, tenendo conto sia della progettazione precedente che della successiva manutenzione. La dichiarazione di conformità dell’impianto, per la legge italiana, resta sempre un obbligo. Tutta la parte invece legata alle prescrizioni di sistema connesse ai vari elementi integranti sono invece normati dalla CEI EN 62676-1-1. Queste sigle possono sembrare incomprensibili o ridondanti nell’essere citate, ma il buon installatore ha solo vantaggi nel conoscere questa materia, uno su tutti la propria tutela in ogni momento della realizzazione di un impianto di TVCC.
Tornando alla normativa EN 62676-4, è bene considerare la sua valenza in tema di analisi del rischio, quindi dei vari aspetti legati a ciò che si progetta: il valore dei beni interessati dal sistema, il costo della loro perdita, la pericolosità dei locali e la loro ubicazione, il tasso di criminalità, la conoscenza degli episodi delittuosi precedenti. Terminata la redazione della parte sui rischi, viene poi la dichiarazione definita come “Requisito Operativo”, nella quale l’installatore è tenuto a spiegare le necessità di posizionamento di telecamere, gli obiettivi fissati, quasi sono le aree inquadrate anche per rispondere alle necessità di riservatezza altrui. Una documentazione finale richiede poi una definizione dettagliata dell’intervento del professionista fino alla messa in servizio e alle azioni manutentive.
La già citata norma EN 62676-1-1 si riferisce invece alla parte funzionale dell’impianto e alle proprie prestazioni. Ci sono quattro sezioni all’interno della CEI con altrettanti livelli che descrivono il grado di sicurezza. Le sezioni, nel dettaglio sono la valutazione della classe ambientale e del livello di sicurezza, la definizione di quest’ultimo e la rappresentazione dei sistemi di videosorveglianza. Infine, il buon installatore deve tenere conto dei blocchi funzionali dell’ambiente video, della gestione e della sicurezza del sistema. Ciò è utile allo scopo di descrivere le prescrizioni di sistema in riferimento ai componenti di un sistema di videosorveglianza.
Per qualunque altro consiglio, i tecnici della Datacom Tecnologie di Firenze sono a tua disposizione, cliccando qui.